Progetto formativo individuale: personalizzazione e orientamento nei nuovi istituti professionali

A settembre prenderà il via la nuova Istruzione Professionale e le novità sono davvero molte. Gli istituti professionali in Italia sono circa 2.000 e contano 420.000 iscritti. Negli ultimi anni il tasso di iscrizione ai professionali è diminuito arrivando al 14% nel 2017 e qualche mese fa la Fondazione Agnelli ha denunciato la difficile sorte dei diplomati professionali che, nei primi due anni dopo il diploma, trovano lavoro solo nel 42% dei casi. Per questo una riorganizzazione di questo tipo di scuole, in grado di valorizzare modalità diverse di apprendimento, era da tempo auspicata.

La struttura dei nuovi percorsi è centrata sulla personalizzazione del percorso di apprendimento per ogni studente e si basa sulla definizione e aggiornamento periodico di un Progetto Formativo Individuale (PFI). Il PFI ha come obiettivo quello di evidenziare i saperi e le competenze acquisiti dagli studenti in modo sia formale (a scuola) che informale (nella molteplici attività di laboratorio e di alternanza) e di rilevare potenzialità e carenze al fine di motivare e orientare gli studenti nel definire il proprio percorso formativo e professionale, in base alle caratteristiche dello studente e ai bisogni del contesto professionale di riferimento.

La grande sfida per le scuole è legata alla capacità di stimolare in ogni studente l’acquisizione di quelle competenze orientative (Career Management Skills, CMS) utili per gestire autonomamente e consapevolmente le proprie scelte di studio e di lavoro. Il Progetto Formativo Individuale diventa quindi uno strumento fondamentale nella progettazione e nella valutazione delle attività didattiche. Serve quindi un forte aggancio alle metodologie di orientamento, per riuscire a costruire un PFI adatto alle caratteristiche soggettive di ogni singolo studente. Ecco perchè l’utilizzo del modello delle CMS nella gestione del PFI può rappresentare la strategia più efficace per le scuole che si trovano di fronte ad una struttura didattica e organizzativa profondamente diversa rispetto al passato. Ma vediamo in dettaglio cosa cambia…

La nuova offerta di istruzione professionale descritta nel Decreto Legislativo n. 61 del 13 aprile 2017 entrerà in vigore tra poche settimane e comporterà una serie di cambiamenti nel modello organizzativo delle scuole professionali italiane. La scuola professionale sarà fortemente centrata su un modello didattico basato sulla personalizzazione dei percorsi.

In linea con questo obiettivo di personalizzazione del percorso, all’interno del biennio, 264 ore (su 2.112) saranno destinate alla personalizzazione degli apprendimenti, allo sviluppo della dimensione professionalizzate delle attività di alternanza scuola-lavoro e alla realizzazione del Progetto Formativo Individuale (PFI), uno degli elementi cruciali di questo nuovo assetto didattico e organizzativo. Si tratta di progettare attività che possano incontrare le motivazione e i bisogni di apprendimento di ogni singolo studente.

Il Progetto formativo individuale si basa su un  bilancio  personale che  evidenzia  i  saperi  e  le  competenze  acquisiti  da  ciascuna studentessa e da ciascuno studente,  anche  in  modo  non  formale  e informale ed e’ idoneo a  rilevare  le  potenzialita’  e  le  carenze riscontrate, al fine di  motivare  ed  orientare  nella  progressiva costruzione  del  percorso  formativo  e  lavorativo.” (D.Lgs. 61/2017). Il PFI dovrà essere redatto entro il 31 gennaio del primo anno di frequenza e aggiornato durante l’intero percorso scolastico. Ogni studente sarà supportato nell’attuazione del PFI da un tutor il quale verrà individuato dal Dirigente scolastico una volta sentito il Consiglio di classe.

Questa misura rivoluziona la struttura didattica esistente e si pone come una grande sfida organizzativa per le scuole e per i docenti che, in tempi brevissimi, dovranno assicurare tutte le condizioni organizzative, didattiche e di risorse per dare concreto avvio all’uso dei PFI.

Seppur rappresenti un compito non facile per le scuole italiane, questo aspetto della riforma va in direzione di una sempre maggiore personalizzazione delle esperienze di apprendimento, della creazione di ambienti di apprendimento su misura e di un impegno della scuola nell’implementazione di un sistema di orientamento per combattere l’abbandono scolastico e equipaggiare i ragazzi per affrontare al meglio le transizioni verso il mondo del lavoro o l’istruzione superiore. 
Emerge però chiaramente il bisogno di strumenti per supportare gli insegnanti e le scuole in questo compito e l’adozione del modello delle CMS può fornire diverse risorse e strumenti utili a questo scopo.

Una prima raccolta delle risorse e strumenti disponibili è stata fatta all’interno del progetto europeo LE.A.DE.R (LEarning And Decision making Resources) e disponibile al link http://www.leaderproject.eu/cms-framework.html

Ulteriori dettagli e materiali sulla riforma sono disponibili sul sito del MIUR e su una pagina dedicata sul sito della Rete Nazionale Istituti Alberghieri.

Su questo tema è in programma un Web Seminar nazionale il prossimo 6 settembre 2018 alle ore 15. Iscrizione gratuita a questo link.