Legge di bilancio 2017: 5 milioni di euro all’anno alle università per l’orientamento e il tutorato.

Gli interventi di orientamento pre-universitario e di tutorato universitario saranno finanziati stabilmente alle Università e alle Istutuzioni AFAM attraverso un incremento di 5 milioni di euro del Fondo di finanziamento ordinario delle università statali (FFO). Questa misura è stata introdotta nella Legge di Bilancio 2017, approvata definitivamente dalle due Camere ed ora in attesa di pubblicazione, allo scopo di facilitare l’accesso dei giovani agli studi accademici e contrastare la dispersione universitaria.

Ma cosa prevede in dettaglio questo importante provvedimento?

I percorsi di orientamento pre-universitario saranno da realizzarsi in collaborazione con le scuole e “senza interferenze con l’attività scolastica ordinaria, durante gli ultimi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado o tra il conseguimento del diploma e l’immatricolazione“. In questi percorsi, un’azione importante sarà quella di aiutare gli studenti a comprendere anche gli orizzonti professionali che la loro scelta può aprire, sia per garantire una scelta non solo basata su propensioni disciplinari, ma fondata anche su obiettivi di sviluppo professionale a medio-lungo termine e quindi su livelli maggiore di motivazione. Si tratta infatti di ampliare la conoscenza, quasi sempre limitata e poco realistica, da parte degli studenti, dei profili professionali collegati ad ogni specifico percorso di studi.

Per diminuire, invece, il numero di studenti che, alle prime difficoltà, lasciano il percorso di studi universitario intrapreso, le Università potranno organizzare specifiche attività di tutorato. Si tratta di attività rivolte agli studenti iscritti al primo e secondo anno di corso che “abbiano riscontrato ostacoli formativi iniziali, anche con collaborazioni a tempo parziale di studenti dei corsi di studio o degli anni superiori“. Anche in questo caso, un’azione di rimotivazione può essere realizzata facendo leva sull’analisi degli interessi e abilità dello studente per individuarne la coerenza con il percorso frequentato ed, eventualmente, individuare altre proposte formative dell’ateneo che siano più in linea con questi elementi.

In termini di riparto del finanziamento si conferma l’inversione di tendenza rispetto ai ‘finanziamenti a pioggia’: “Tale importo è ripartito annualmente tra le Università tenendo conto delle attività organizzate dalle stesse per attuare piani pluriennali di interventi integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato” oltre che valutando i “risultati raggiunti”.

In questi ultimi anni sono numerose le Università che hanno già sperimentato azioni strutturate di pre-orientamento nelle scuole, anche utilizzando ed implementando strumenti innovativi e risorse web. Alcuni Atenei hanno scelto di utilizzare il software SORPRENDO per accompagnare gli studenti delle scuole di secondo grado nel processo di scelta tra i diversi percorsi accademici, esplorando i diversi sbocchi professionali di ogni percorso e riflettendo sugli aspetti fondamentale che caratterizzano ogni specifica attività professionale e sulle competenze personali e professionali richieste.

Se, negli anni, tutte le Università si sono attrezzate per presentare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado la propria offerta didattica e proporre attività utili per verificare la propria preparazione, oggi si tratta di progettare interventi e attività di orientamento più strutturate e “personalizzate” per supportare una scelta consapevole da parte di ogni singolo studente, offrendo alle scuole percorsi in grado di far emergere interessi e motivazioni degli studenti e ridurre quindi i rischi di abbandono e dispersione universitaria.