Orientamento e futuro: perchè i giovani sembrano non avere prospettiva?

Solo il 15% circa dei nostri giovani a 15 anni non ha ancora deciso del suo futuro ma quasi 1 su 10 afferma di voler diventare medico e 1 su 3 riesce ad elencare al massimo 10 professioni: il loro immaginario del lavoro è pericolosamente limitato e fortemente stereotipato, ma un’offerta di orientamento di qualità può fare la differenza.

Questi alcuni dei principali elementi che emergono dalla recente ricerca dell’OECD sul processo di scelta e la career guidance (Luglio 2018).

I risultati della ricerca dell’OECD ‘Working it out. Career Guidance and Employer Engagement’, basata sui dati PISA 2015, mettono in evidenza come le idee sul lavoro e sulle professioni dei giovani siano altamente influenzate dai genitori, dal contesto socio-economico e dal proprio concetto di identità. Anche il sesso e lo status di immigrato/a confermano essere degli aspetti che plasmano le aspettative verso il proprio futuro.

Da un’analisi empirica delle principali esperienze di strutturazione di un’offerta di orientamento all’interno delle scuole emerge un dato allarmante: l’orientamento è visto come un aspetto marginale dell’offerta educativa a cui vengono destinate risorse ben al di sotto del livello necessario e gestite da personale scolastico che spesso non ha tutte le competenze per farlo e soprattutto conosce molto limitatamente il mercato del lavoro e il mondo delle professioni.

L’esplorazione del mercato del lavoro e delle professioni viene indicato come uno degli elementi essenziali delle azioni di orientamento per permettere agli studenti di guardare in modo più consapevole all’offerta formativa e di costruire un immaginario del lavoro strutturato e più realistico quale presupposto fondamentale di qualunque processo di scelta. Lo studio rileva inoltre come ormai le nuove tecnologie possono garantire quel collegamento informativo tra scuola e mondo del lavoro, che rappresenta la base essenziale di un processo di scelta costruito su una fonte informativa solida e affidabile.

In media, meno del 30% degli studenti di 15 anni coinvolti nell’analisi PISA 2015 ha avuto la possibilità di avere contatti con il mondo del lavoro.

Su questo necessario ripensare i sistemi di orientamento e investire molto di più. Lo stesso CEDEFOP (l’agenzia europea per la formazione e l’orientamento che ha sede a Thessaloniki in Grecia) ha lanciato recentemente una nuova iniziativa denominata CareersNet proprio per promuovere la qualità dell’orientamento in Europa e stimolare lo sviluppo di strumenti e sistemi di Labour Market Information dedicati all’orientamento.

I nostri giovani hanno bisogno di un modello di orientamento strutturalmente diverso e non c’è più tempo da perdere.