Parlare di orientamento oggi in Italia: il caso SORPRENDO.

Nei mesi scorsi sono usciti alcuni articoli sull’orientamento che, purtroppo, hanno affrontato questo tema, per l’ennesima volta, in modo molto superficiale e con toni evidentemente polemici. La critica all’orientamento è, come sempre, l’uso di test predittivi (che ormai nessuno usa da anni) o di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale, finalizzati ad una presunta profilazione degli studenti. Nulla si dice invece sull’enorme ritardo che in Italia abbiamo sulla costruzione di un sistema nazionale di orientamento che assicuri davvero l’accesso a tutti gli studenti a questo tipo di servizi, fondamentali per garantire a tutti il diritto di scelta e di progettazione autonoma del proprio futuro. In questi articoli è stata anche citata la piattaforma SORPRENDO, come esempio di questo tipo di strumenti predittivi, quando invece il modello teorico e metodologico su cui si basa SORPRENDO è proprio all’opposto, centrato sulla promozione delle capacità di auto-determinazione della persona.

Come sempre accade, nel nostro Paese di orientamento si parla poco e male. Se ne parla solo a ridosso delle iscrizioni a scuola o in concomitanza con l’uscita di dati sulla dispersione scolastica. A livello istituzionale l’orientamento rappresenta già dal 2000 una funzione cardine di un sistema di accompagnamento della persona nella costruzione del proprio percorso complesso e multiforme di carriera scolastica, formativa e professionale. L’orientamento è una delle politiche Europee più rilevanti e strategiche proprio per la tutela dei diritti dei cittadini di accedere a tutte le opportunità di studio e di carriera, nel rispetto alla libertà di esprimere e valorizzare i propri talenti. L’idea di un sistema di apprendimento permanente e di un mercato del lavoro che premia le migliori professionalità passa proprio per la libertà della persona di una vita attiva con scelte consapevoli e con la costruzione e gestione autonoma della propria carriera nello studio e poi nel mondo del lavoro.

L’orientamento è quindi una funzione centrale in tutti i moderni sistemi educativi, dalla scuola primaria all’educazione permanente lungo tutto l’arco della vita, nelle politiche per il lavoro, nei programmi per l’inclusione e le pari opportunità, nei programmi per lo sviluppo, la ripresa e la resilienza, tanto da essere un punto cardine della futura programmazione europea denominata Next Generation.

Dal 2000, con il famoso Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente (Lifelong Learning) e il messaggio chiave n. 5 “Ripensare l’orientamento” viene definito l’obiettivo europeo di garantire a tutti un facile accesso ad un orientamento di qualità sulle opportunità di istruzione e formazione in tutta Europa e durante tutta la vita. Da quel  momento tutti i principali documenti europei in questo ambito (ma non solo) hanno definito e inquadrato l’orientamento come un processo continuo e permanente (Lifelong Career Guidance), centrato sul ruolo attivo della persona e basato sull’idea di potenziare le capacità di ogni persona di gestire attivamente e consapevolmente il proprio percorso di carriera sviluppando un set di capacità di auto-orientamento denominate Career Management Skills (CMS).

Pensare oggi a distanza di tanti anni che ci siano ancora programmi di orientamento che “profilano” gli studenti è davvero anacronistico. I recenti articoli e la totale assenza di una presa di posizione dell’opinione pubblica hanno purtroppo confermato che manca ancora una moderna cultura dell’orientamento nel nostro Paese. L’orientamento infatti significa proprio garantire a tutti i termini minimi di libertà e di emancipazione della persona in una società sempre più complessa e competitiva.

Su questo purtroppo temo ci sia ancora un gap culturale nell’opinione pubblica, a livello politico e forse anche tra alcuni insegnanti e accademici che immaginano più semplice pensare, come nel recente passato, che arrivi lo psicologo con la batteria di test a dare il responso magico. Gli stessi genitori che (a detta degli autori degli articoli) si scandalizzano se la scuola propone ai propri figli attività di orientamento, vivono oggi una situazione di grande disorientamento e confessano apertamente di non essere in grado di affrontare con loro il tema delle scelte future.

Per questo, oggi l’orientamento ha (e avrà anche nei prossimi anni) una forte base pedagogica, con la conseguente necessità di innovarsi e costruire nuovi percorsi e strumenti in grado di preparare le persone alle sfide future della complessità e del cambiamento continuo.

Fare scelte personali e decidere il proprio futuro sono infatti azioni sempre più complesse che richiedono competenze di alto livello: pensiero critico e riflessivo, pensiero divergente e creatività, capacità di selezionare e analizzare le informazioni, capacità di auto-valutare le proprie prestazioni, capacità di progettare percorsi e azioni in modo coerente ed efficace. Per costruire queste competenze (denominate CMS – si veda su questo www.careersproject.eu) non basta infatti stare in classe o sostenere un colloquio al Centro per l’Impiego: per imparare a gestire il proprio progetto personale è necessario fare esperienze sul campo, esplorare contesti e opportunità diverse di carriera, sperimentare e scoprire i propri talenti e potenzialità.  Per questo serve una forte sinergia come sistema per creare nuovi spazi di orientamento, per offrire alle persone (in ogni punto del loro percorso) opportunità strutturate di contatto ed esperienza con i contesti di lavoro, mettere a disposizione strumenti evoluti e database per favorire l’esplorazione del più ampio universo di possibilità e stimolare l’individuazione di alternative diverse e di nuove combinazioni di percorsi possibili.

In Italia, il compito di garantire ai cittadini l’accesso a qualificati servizi di orientamento lungo tutto l’arco della vita è assegnato costituzionalmente alle Regioni, alle Provincie Autonome e alle Città Metropolitane, ma rimane ovviamente anche competenza delle scuole di ogni ordine e grado. Questi enti hanno ben chiaro questo concetto europeo di orientamento per tutto l’arco della vita  e la qualità dei programmi istituzionali in Italia è molto alta. Regioni come il Piemonte o il Friuli Venezia Giulia (solo per citarne alcune) hanno investito molto non solo nei servizi, ma anche nella ricerca applicata, nella formazione di tutti gli operatori del sistema, negli strumenti digitali a supporto delle persone, per garantire il diritto dei cittadini attraverso il più ampio accesso alle informazioni fondamentali per fare ogni tipo di scelta in modo libero e informato.

Per questo oggi è urgente e prioritario parlare in modo competente e responsabile di orientamento, presentando in modo chiaro l’idea di un percorso di accompagnamento e di sostegno alla persona lungo tutto l’arco della vita, dalla scuola primaria alla vita adulta.

Parlare di orientamento significa far comprendere all’opinione pubblica quelle che sono le finalità degli interventi che, con grande fatica e non poche difficoltà, insegnanti e orientatori da anni fanno nelle scuole del nostro Paese, sostenuti da programmi regionali e nazionali.

Riguardo a SORPRENDO, è davvero strano come negli articoli di stampa si possa citare uno strumento senza evidentemente conoscerne il funzionamento e le basi teoriche e metodologiche che ne sono alla base. SORPRENDO non fa alcuna profilazione, ma fa esattamente l’opposto, ovvero favorisce l’autonoma esplorazione da parte degli studenti di nuove e diverse possibilità, stimolando la riflessione e l’approfondimento sulle possibili opzioni future e su quali percorsi e competenze servano per raggiungere questi obiettivi di carriera.

SORPRENDO fa quello che viene auspicato da tutti i principali modelli attuali di orientamento (a livello internazionale e nelle policy europee) essendo progettato per offrire agli studenti un percorso di orientamento personalizzato nel quale lo studente agisce in modo attivo per esplorare su diverse possibili opzioni e scenari futuri di carriera. Questo strumento promuovere quindi le finalità educative dei progetti di orientamento degli enti regionali e delle attività realizzate nell’ambito dei programmi scolastici, in favore degli studenti e delle famiglie.

Lo scopo principale della creazione di questo software per l’orientamento è stato quello di rispondere all’esigenza degli studenti di avere una chiara e ampia visione del sistema delle professioni e dei relativi percorsi di studio e formazione, prima di effettuare le proprie scelte e nella logica di garantire a tutti gli studenti pari opportunità di accesso ad ogni carriera e la possibilità di individuare i percorsi che meglio valorizzano i propri talenti e aspirazioni.

La capacità di conoscere e analizzare la più ampia gamma di alternative utili a valorizzare le proprie aspirazioni personali è un sapere prezioso, interdisciplinare, direttamente connesso all’evolvere della società e soprattutto che deve essere fornito a tutti gli studenti a partire dalla scuola primaria e all’interno di un quadro teorico di riferimento (CMS). Studi e ricerche evidenziano infatti come ancora oggi molti studenti prendano decisioni conoscendo un numero minimo di opzioni, legate soprattutto agli ambienti sociali e familiari di appartenenza (riducendo quindi anche il diritto individuale di libera scelta e di mobilità sociale).

Per raggiungere il proprio obiettivo di cui sopra, la parte più rilevante e strutturale di SORPRENDO è il database di informazioni dinamico, accurato, aggiornato e coerente che descrive 450 professioni e permette agli studenti di scoprire una ampia gamma di percorsi di sviluppo (di studio e di carriera) alternativi e stimolanti per progettare meglio il proprio futuro. Il database è costruito in modo semplice, per essere di facile lettura e comprensione, con immagini e descrizioni delle attività svolte, delle capacità richieste, dei contesti di lavoro e degli strumenti e metodi da utilizzare;

L’obiettivo dello strumento non è però solo fornire informazioni, ma permettere allo studente di comprendere le differenze tra i diversi percorsi possibili, fare confronti, raggruppare e ordinare le professioni non in modo casuale, ma selezionandole attraverso diversi “filtri” possibili, in modo utile per esplorare tutto il database in funzione delle proprie esigenze e preferenze;

Accanto all’archivio delle professioni, il software SORPRENDO comprende una struttura ed un’interfaccia intuitiva che permette allo studente di “navigare” ed esplorare il database in diversi modi, in base alle proprie esigenze, sia usando percorsi di accesso diretto (ricerca la professione), sia seguendo percorsi guidati (trova le professioni più compatibili con i tuoi interessi) che offrono la possibilità di creare in modo dinamico elenchi ordinati di possibili professioni, settori o aree di riferimento (non viene mai indicata una sola possibilità, ma viene stimolata l’esplorazione e la costruzione di possibili percorsi alternativi).

In tutte le funzionalità rese disponibili, la filosofia del software è sempre la massima trasparenza e apertura: lo studente decide come procedere, vede sempre come avviene il percorso e può cambiare in ogni momento ogni preferenza o filtro. L’idea è proprio quella di rendere quanto più autonomo il percorso di ricerca e riflessione dello studente rispetto al tema delle professioni e dei percorsi di studio e formazioni collegati.

SORPRENDO non ha quindi alcuna finalità di “profilare” gli utenti, né valutare aspetti personali, né tanto meno quello di fare previsioni o stimolare decisioni sulla base di aspetti riguardanti il loro rendimento, la loro situazione economica, il loro comportamento o qualsiasi altro elemento che possa essere prescrittivo o discriminante. Lo scopo delle attività di orientamento realizzate con il supporto di SORPRENDO è invece proprio quello di promuovere la riflessione e l’approfondimento, per ridurre il rischio di scelte non autonome o condizionate dai contesti sociali e familiari.

SORPRENDO è progettato proprio per ampliare la gamma delle “opzioni possibili”, riducendo gli effetti distorsivi degli stereotipi professionali e promuovendo una consapevolezza dello studente rispetto alle proprie potenzialità di sviluppo e rispetto all’intera gamma delle opportunità professionali che esistono, ma che spesso non sono conosciute. Il risultato è spesso un positivo “effetto sorpresa”, quando gli studenti, usando il software, scoprono nuove professioni che non conoscevano e che trovano invece motivanti e molto interessanti per il loro futuro. Per questo il software è stato chiamato SORPRENDO, ossia uno strumento che mira proprio a stimolare la curiosità degli studenti verso un’esplorazione più ampia ed approfondita del vasto universo delle professioni e dei relativi percorsi di studio e di qualificazione;

SORPRENDO garantisce agli studenti una prospettiva di scelta autonoma a 360 gradi verso tutte le possibili opportunità del territorio ed è quindi uno strumento unico in Italia e molto coerente con le linee guida europee e con i programmi di orientamento gestiti dalle Amministrazioni Regionali.

 

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