Quale orientamento per i più piccoli? in programma due focus group online per raccogliere riflessioni e esperienze delle scuole italiane

Come prevenire gli abbandoni scolastici sin dai primi anni di scuola? Come aiutare gli studenti a sviluppare a pieno il proprio potenziale? Come contrastare gli stereotipi sui percorsi di studio e le figure professionali?

Queste le domande da cui parte il nuovo progetto JOBLAND, un progetto europeo volto a costruire una cultura dell’orientamento già a partire dalla scuola primaria. Il progetto punta a fornire risorse educative per aiutare gli insegnanti, in Italia e in Europa, a progettare e realizzare in classe attività di orientamento per gli alunni più piccoli,  fin dai primi anni di scuola.

Il progetto JOBLAND, promosso dal Centro Educativo della Città di Bucarest in Romania (CMBRAE), inizia, dunque, con una ricerca azione che prevede una riflessione collettiva per innescare, attraverso il coinvolgimento diretto degli insegnanti, un processo di innovazione sociale e culturale e per definire insieme i bisogni e i termini con cui parlare di orientamento nei primi anni di scuola.

In questa fase, è possibile aderire al progetto e presentare le proprie idee ed esperienze attraverso la partecipazione ai focus group online. Ecco qui di seguito, in pochi semplici passi, come le scuole possono partecipare.

Il progetto JOBLAND ha una dimensione internazionale coinvolgendo scuole e enti di ricerca in Romania, Italia, Danimarca, Spagna e Regno Unito.

In Italia, se ne stanno occupando l’Università di Firenze, Centro Studi Pluriversum di Siena, e l’Istituto Comprensivo Margherita Hack di Maniago (Pordenone). Prima di avviare la fase di sviluppo di modelli e strumenti, i partner stanno coinvolgendo insegnanti ed esperti su tutto il territorio nazionale con una serie di focus group e di interviste sul tema.

Il fine di questa fase è quello di portare all’attenzione di scuole e amministrazioni regionali il bisogno – sempre più sentito – di promuovere l’orientamento sin dai primi anni di scuola per far nascere aspirazioni, combattere gli stereotipi legati ai percorsi scolastici e professionali e ampliare l’orizzonte di possibilità affinché ogni studente possa sviluppare a pieno il proprio potenziale.

Il termine ‘orientamento’ è infatti spesso legato ai momenti di transizione scolastica, ai momenti di scelta e forse non ci aiuta a definire queste attività che, nei primi anni di scuola, sono invece volte a esplorare opportunità, a conoscere se stessi, a scoprire i propri talenti, a sviluppare quegli strumenti per affrontare il futuro.

Insieme alla raccolta di modelli didattici, la riflessione si concentra anche sulla scelta dei termini più adatti e comprensibili per proporre agli alunni più piccoli questo tipo di attività così utili e stimolanti. I focus group saranno organizzati on line con alcune domande stimolo per la raccolta di idee, esperienze e buone prassi su tutto il territorio nazionale.

Il mondo europeo si muove già da anni in questa direzione e tanti paesi in Europa hanno sistemi di orientamento precoce (“career education” o “career learning”) ben strutturati che accompagnano gli studenti sin dalla più tenera età. Queste iniziative, non più circoscritte ai momenti di scelta, sottolineano a gran voce il ruolo dell’orientamento non solo nell’ambito delle azioni educative, ma in una visione più ampia dell’orientamento nell’ambito delle politiche pubbliche di equità sociale, di inclusione e prevenzione del disagio giovanile.

Nel contesto italiano, nonostante le linee guida nazionali del MIUR (2014) sottolineino l’importanza di un approccio “lifelong” che inizi nei primi anni di scuola, le esperienze di orientamento precoce sono per lo più sperimentazioni frammentate e non esiste ancora un sistema di attività strutturate. Sappiamo però che diverse scuole e realtà italiane sono impegnante in prima linea e hanno creato negli anni una serie di attività e materiali per supportare gli insegnanti nella realizzazione di questi interventi.

L’Università di Firenze e l’Istituto Comprensivo Margherita Hack di Maniago hanno già iniziato a raccogliere queste buone pratiche e le riflessioni sul tema coinvolgendo più di 40 insegnanti in Toscana e Friuli Venezia Giulia. Sono emersi dati ed esperienze molto importanti: si apre ora la riflessione a livello nazionale attraverso una modalità on line, per raccogliere contributi ed esperienze anche da altri contesti regionali.

Vi invitiamo, dunque, a contribuire a questa ricerca collettiva partecipando a uno dei focus group online che abbiamo calendarizzato il 5 e il 10 aprile 2019, alle ore 15. Ogni focus group sarà aperto ad insegnanti di scuola primaria o secondaria di primo grado e a esperti di orientamento. Non è necessario avere esperienze già realizzate, ma è sufficiente avere interesse per l’orientamento precoce e la disponibilità a costruire insieme le fondamenta per una nuova riflessione educativa. Gli insegnanti e le scuole che partecipano potranno poi nelle fasi successive utilizzare e testare i materiali didattici e le risorse educative che saranno elaborati dai gruppi di ricerca internazionali. Per partecipare è sufficiente iscriversi al seguente link https://attendee.gotowebinar.com/rt/5704762602509043211

Vi aspettiamo!