Coltivatori del mare: esploriamo il settore dell’acquacoltura!

L’Italia ha quasi 7.500 chilometri di costa e numerosissimi corsi d’acqua e laghi. Una risorsa immensa non solo per il turismo, ma anche per la produzione alimentare. L’acquacoltura è infatti uno dei settori alimentari in maggiore espansione a livello internazionale. Nell’area mediterranea, accanto alla pesca sostenibile, esiste un grande potenziale di sviluppo dell’acqua, sia per l’acquacoltura tradizionale, sia attraverso la coltivazione delle alghe e di tutte le colture vegetali che si basano su tecniche idroponiche, acquaponiche e aeroponiche, che vanno sotto il nome di “in-door & vertical farming”. Ecco come si sta evolvendo questo settore e quali sono le professioni emergenti.

Pordenone ha ospitato recentemente l’ AquaFarm, la mostra-convegno dedicata alle tecnologie, ai prodotti e alle buone pratiche della produzione sostenibile di cibo dall’acqua. Questo settore copre circa la metà del fabbisogno di pesce richiesto e l’anno scorso ha registrato una ulteriore crescita del 5%. Senza l’acquacoltura non ci sarebbe abbastanza pesce per nutrire la popolazione mondiale. 
Per questo motivo, anche l’Unione Europea sosterrà con programmi specifici l’espansione di questo settore attraverso nuovi programmi e politiche sia per la pesca sostenibile e sia creando maggiori opportunità di lavoro e sostenendo iniziative in grado di garantire la produzione in Europa di pesci d’allevamento di elevata qualità e con tecniche sostenibili. 
Le figure professionali che sono richieste da questo settore sono profili qualificati, con competenze tecniche molto specifiche.

Tra esse andiamo a conoscere meglio l’Operatore di Acquacoltura.

Che cosa fa? 
Gli operatori di acquacoltura allevano animali acquatici di diverse specie (pesci, crostacei e molluschi) per l’alimentazione, per le vasche ornamentali e per il ripopolamento di fiumi e laghi per la pesca con la lenza. Hanno la responsabilità di nutrire il pesce, di pulire le vasche e le peschiere, di controllare l’igiene dei luoghi di allevamento e di altri ambienti connessi all’attività produttiva, di fare la manutenzione delle reti e delle attrezzature e di controllare la salute dei pesci.

Quali sono le principali attività?
Gli operatori di acquacoltura che allevano pesce per alimentazione come: salmoni, trote, orate, crostacei e mitili.

In generale le attività che svolgono sono le seguenti:
– Allevare le specie animali destinate al consumo umano, utilizzando attrezzatura e strumenti specifici
– Identificare le specifiche esigenze di trattamento alimentare e igenico-sanitario delle specie ittiche in relazione alle loro caratteristiche
– Utilizzare tecniche di rivelazione dati per il monitoraggio e il controllo dello stato di salute delle specie ittiche
– Catturare e prelevare degli animali allevati nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale

Nello specifico fanno maturare le uova oppure comprano piccoli pesci e li allevano fino a quando non sono pronti per la vendita. A mano a mano che il pesce diventa più grande gli operatori di acquacoltura spostano i pesci da una vasca a un bacino, a un laghetto o in gabbie. 
Gli danno da mangiare a mano o usando macchine automatiche, li pesano e li suddividono secondo le dimensioni, tolgono le alghe, puliscono le vasche e i bacini e curano la manutenzione generale degli edifici e delle attrezzature.

La cura del pesce è la parte essenziale del lavoro: gli operatori di acquacoltura devono controllare il pesce alla ricerca di eventuali indizi di malattie o di anomalie e monitorare la qualità dell’acqua: lo scoppio di un’epidemia può avere un impatto economico negativo enorme sull’impresa. 

Usano degli strumenti per esaminare e controllare le condizioni dell’acqua. Quali i livelli della temperatura e dell’ossigeno, e immettono prodotti chimici per prevenire la diffusione di malattie. Devono anche controllare che l’acqua dell’allevamento, che si riversa nella rete di scarico locale, non sia inquinata. Eseguono lavori di manutenzione generica come piccoli lavori di falegnameria e di idraulica e riparano le reti e le attrezzature. 

Negli allevamenti per alimentazione, quando il pesce raggiunge la dimensione voluta viene ucciso e confezionato sotto ghiaccio, pronto per la vendita; in alcuni casi gli operatori di acquacoltura sono anche coinvolti in altre attività come quella di sfilettatura del pesce. Riforniscono poi le vasche con il pesce giovane che hanno allevato. 

Possono lavorare da soli o in piccoli gruppi. Alcuni possono occuparsi dei clienti visitatori, cioè dei pescatori con la lenza che possono pescare in determinate zone dell’allevamento. 
Il lavoro è fisicamente faticoso e si svolge con qualsiasi condizione di tempo.

Quali conoscenze e competenze sono richieste?

Per poter svolgere questa professione è importante possedere ottime conoscenze sui:
– diverse specie coltivate;
– tecniche di allevamento, riproduzione e benessere degli organismi acquatici;
– tipologie di alimentazione per le specie acquatiche in allevamento
– caratteristiche delle varie tipologie di ambienti e tecniche per l’acquacoltura
– normativa in materia di pesca professionale e acquacoltura;
– normativa di tutela, gestione e salvaguardia ambientale.

Inoltre devi avere buone abilità pratiche per poter svolgere una serie di compiti come: pulire le vasche, fare la manutenzione delle attrezzature ed eseguire semplici riparazioni. 
Devi possedere ottime capacità di osservazione e di attenzione ai dettagli per vigilare che i pesci non abbiano segni di malattie e per controllare la temperature delle vasche. 

Devi avere una buona forma fisica ed essere disposto a lavorare all’aperto con qualsiasi condizione di tempo. Devi essere in grado di lavorare per conto tuo, senza supervisione diretta, di pianificare in anticipo e organizzare il lavoro. 

Di solito è richiesta la patente di guida ed è necessario saper nuotare.

Dove lavora?
Gli operatori in acquacoltura possono trovare occupazione nelle aziende e cooperative ittiche, di acquacoltura e maricoltura e nelle aziende di commercializzazione di prodotti ittici. In questi contesti essi assumono il ruolo di esperti nella produzione e allevamento di organismi acquatici o nella qualità e sicurezza alimentare dei prodotti ittici; possono inoltre lavorare nei parchi acquatici per controllare la sanità e il benessere degli animali acquatici. 

Altre opportunità di occupazione vengono offerte dalle aziende e uffici pubblici, quali le aziende sanitarie, gli Istituti zooprofilattici sperimentali, i mercati ittici e gli enti locali quali Regioni, Province e Comuni.

Come si diventa Operatore di acquacoltura?
Per svolgere la professione di operatore in acquacoltura non è indispensabile seguire un percorso di studi particolare. Generalmente si apprende la professione affiancando personale già esperto in alcuni casi attraverso contratti di apprendistato. Tuttavia, per acquisire una formazione di base è consigliabile acquisire la qualifica professionale IeFP di Operatore della pesca e dell’acquacoltura.