Strumenti e modelli per l’orientamento nella scuola primaria: il progetto jobland.

Se, da una parte, è nei principali momenti di transizione scolastica che l’orientamento diventa protagonista, d’altra parte è oramai chiaro che pensare all’orientamento solo in procinto delle grandi scelte di studio e lavoro è più che limitativo. Le persone sono chiamate ad affrontare scelte sempre più rapide e complesse, che determineranno l’esito poi del proprio percorso di vita, di lavoro, di studio. L’orientamento diventa un sostegno fondamentale e deve iniziare dalla scuola, già dai primi gradi del sistema educativo nazionale.

Nel mondo europeo, l’orientamento oggi è definito “career development” e “career learning”, ossia si parla della capacità di definire e costruire un percorso di sviluppo di carriera, di un processo di apprendimento di quelle competenze utili per gestire le proprie scelte di studio e poi di lavoro.

Ecco perchè è fondamentale iniziare l’orientamento già nella scuola primaria, formando gli insegnanti e fornendo loro modelli e materiali pedagogici pensati e realizzati per questa specifica finalità educativa.

È sempre più chiaro, infatti, che se quello che abbiamo a cuore è il futuro dei giovani, allora le azioni orientative devono accompagnare gli studenti nel processo di crescita partendo dalla più tenera età, da quegli anni che sappiamo essere cruciali per porre le fondamenta per il percorso di sviluppo scolastico e professionale.

“Quale fioritura possiamo aspettarci – ci ricordano i saggi – se non prestiamo attenzione al suolo in cui la pianta cresce?”

Partendo da queste riflessioni, il team di SORPRENDO ha iniziato il mese scorso una nuova avventura. Il progetto si chiama JOBLAND, è finanziato dal programma Erasmus+ e nasce dalla collaborazione di 9 partner europei tra cui, in Italia, Centro Studi Pluriversum di Siena, l’Università di Firenze e l’Istituto Comprensivo Margherita Hack di Maniago, in Friuli Venezia Giulia.

Il progetto punta a promuovere le attività orientative nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e a formare su questi temi una nuova generazione di insegnanti.

Più di 90 scuole verranno coinvolte attraverso un percorso di “ricerca azione partecipata” per elaborare assieme agli esperti un set di azioni e di strumenti utili per l’orientamento. Attraverso sperimentazioni sul campo e il coinvolgimento diretto di scuole e università, verranno costruiti attività e giochi educativi, libri per studenti e insegnanti e un corso di formazione per nuovi insegnanti.

Gli ingredienti principali saranno il gioco e i processi di gamificazione che ci aiuteranno ad amplificare le potenzialità educative delle attività di orientamento. La finalità non sarà scegliere, ma impare ad esplorare il mondo, a capire cosa è più interessante e perchè una determinata attività assume un significato particolare per ognuno di noi.

La domanda sorge infatti spontanea: come è possibile fare orientamento a così tenera età? Cosa intendiamo per orientamento durante la scuola primaria?

Se quando parliamo di orientamento, l’immaginario è quello di un percorso che si delinea, si circoscrive e diventa sempre più chiaro e definito, nelle prime fasi di sviluppo, l’intervento orientativo si muove invece nella direzione contraria e l’obiettivo è quello di ampliare l’orizzonte di possibilità, di far nascere aspirazioni, di supportare gli studenti nella conoscenza di sé e del mondo del lavoro affinché possano crescere e sviluppare a pieno il proprio potenziale. E’ infatti proprio in questa fase di sviluppo che si innestano le prime aspirazioni e che si insidiano i primi ostacoli che minano l’ascensore sociale (pensate per esempio agli stereotipi di genere nelle discipline STEM). Agire nelle prime fasi di sviluppo diventa dunque cruciale per porre solide fondamenta al percorso e per prevenire fenomeni come l’abbandono scolastico e il disorientamento che così pesantemente gravano ancora sul nostro Paese.

I partner del progetto sono già in azione e a breve partiranno le prime attività sul campo per la realizzazione delle azioni sperimentali a livello territoriale. Per le scuole interessate al tema (primaria e istituti comprensivi) è possibile partecipare gratutiamente a diverse fasi del progetto e sperimentare i modelli e i materiali didattici che saranno prodotti dal team internazionale di esperti. Per informazioni e richieste di adesione è già on line il sito di progetto www.joblandproject.eu  dove è possibile compilare un form di richiesta per rimanere in contatto e ricevere aggiornamenti.

Inoltre sono già attivi anche diversi canali social (twitterfacebook e instagram)per condividere esperienze e informazioni con gli altri docenti impegnati nelle sperimentazioni in Italia, Danimarca, Romania, Spagna e Regno Unito.