Approvati i piani di orientamento e tutorato (pot): come costruire un sistema efficace di orientamento e tutorato nelle università

Il fenomeno della dispersione universitaria in Italia ha raggiunto ormai da tempo livelli preoccupanti con costi sociali ed economici enormi per il nostro Paese. Nell’ultimo dossier sulla dispersione curato da TuttoScuola, si stima un tasso del 50% a fronte di un altro dato tristemente noto anch’esso da anni: l’incidenza dei laureati resta in Italia tra le più basse nell’Unione europea. Quali sono le misure che l’Università può mettere in campo per invertire questo trend negativo e con quali risorse?

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, consapevole dell’importante ruolo che giocano gli Atenei in questa sfida, ha avviato una misura stabile che prende il nome di Piani di Orientamento e Tutorato (POT). Tali POT hanno una dote di 5 milioni di euro l’anno e sono finalizzati a sostenere i giovani diplomati nelle scelte universitarie e nella gestione dei primi anni di studio. Recentemente sono state finanziate le attività da realizzare entro il 2019.

Vediamo insieme le caratteristiche di tale misura e le azioni che si possono mettere in campo.

Alla luce delle analisi sul tema della dispersione, ben illustrati nel dossier di TuttoScuola sopra richiamato, le attività di orientamento e i servizi di tutorato diventano dunque strategici e nuovi fondi sono arrivati dal MIUR per promuovere una programmazione integrata di questi servizi (Legge di Bilancio, 2017). Seguendo le linee guida pubblicate a ottobre 2018, gli atenei sono stati invitati a presentare il proprio Piano di Orientamento e Tutorato, un documento che definisce i servizi che l’Università intende mettere a disposizione degli studenti per supportare l’acquisizione delle competenze di orientamento utili per gestire il proprio progetto formativo. I piani sono stati recentemente approvati e finanziati con D.D. 359/2019 per un totale di 9.634.799 euro.

Secondo le indicazioni del MIUR, i Piani di Orientamento e Tutorato prevedono un impegno pluriennale e il coinvolgimento di un’ampia rete di stakeholder, enti e soggetti del territorio interessati a sostenere questo tipo di attività. Tra gli stakeholder ovviamente ci sono le scuole secondarie di secondo grado, quali interlocutori privilegiati, ma anche le imprese e gli enti locali. Gli atenei sono invitati a integrare le attività del POT con la progettazione dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” (ex Alternanza scuola lavoro) nell’ottica di un orientamento che accompagna gli studenti nella costruzione dell’intero percorso.

Le linee guida definiscono due macro-aree di attività:

1) ORIENTAMENTO

Le università sono tenute ad offrire agli studenti percorsi di orientamento volti a favorire scelte consapevoli e a fornire un’adeguata documentazione sui percorsi e le sedi di studio. Tali iniziative sono organizzate durante l’ultimo biennio di corso della scuola secondaria di secondo grado o subito dopo il conseguimento del diploma. 
Tra le attività di orientamento che le università possono attuare nei loro progetti troviamo laboratori per il riconoscimento delle abilità e lo sviluppo delle vocazioni, meeting fra docenti delle scuole secondarie e docenti universitari e sperimentazioni per la costruzione di prove per valutare la preparazione di base degli studenti.

Gli obiettivi delle attività di orientamento si collocano all’interno del quadro europeo delle Career Management Skills (CMS), il modello europeo di riferimento per la progettazione dell’orientamento. Le CMS si riferiscono alle competenze di orientamento che ogni persona deve possedere per poter gestire i propri processi di scelta, le transizioni e il proprio progetto formativo e professionale. In questa area si collocano anche azioni per promuovere la conoscenza di sé, dei propri punti di forza, del mondo del lavoro, delle professioni associate ai percorsi universitari.

Molte sono le iniziative innovative e le esperienze che le Università già hanno realizzato in questo ambito, anche usando modelli e strumenti di orientamento molto innovativi.

2) TUTORATO

Le attività relative ai servizi di tutorato riguardano invece una serie di azioni tra cui il supporto della formazione e dell’organizzazione dei tutor. I destinatari primari di queste attività sono gli studenti iscritti al primo e al secondo anno di università che hanno riscontrato ostacoli formativi iniziali. I tutor individuano le difficoltà degli studenti e sviluppano azioni di monitoraggio per identificare le modalità più efficaci di tutorato. Per questa finalità ovviamente un’utilità specifica viene realizzata dall’integrazione con attività e strumenti di orientamento che aiutino gli studenti a consolidare la propria scelta ed affrontare con maggiore coinvolgimento e motivazione il percorso formativo intrapreso.

Anche in questo ambito non mancano iniziative e buone prassi. Tra queste segnaliamo il progetto internazionale E-tutoring finalizzato a ridurre la dispersione universitaria attraverso la creazione di un sistema di risorse per migliorare i servizi di orientamento e di tutoraggio universitari. Il progetto nasce dall’Università di Camerino che, con Centro Studi Pluriversum, ha messo insieme una ricca rete di partner accademici che vede rappresentati 6 stati europei. 
Il progetto punta a sviluppare nuove metodologie e strumenti per supportare gli studenti nel loro percorso accademico. Non esistono, ad oggi, modelli e strumenti condivisi per i servizi di tutoraggio e, da una prima analisi del campo, sembra che non ci sia una regia metodologica per le diverse realtà universitarie che si stanno muovendo in modo indipendente. 
Un primo obiettivo del progetto è, dunque, quello di raccogliere le buone prassi europee e di mappare i sistemi di tutoraggio e orientamento universitari in Italia e in Europa al fine di creare una guida metodologica per questi servizi. 
Partendo dalla costruzione di una cornice metodologica, il progetto prevede poi un’analisi approfondita dei fattori che spesso hanno un ruolo decisivo nel determinare gli esiti della carriera accademica di tanti studenti. Particolare attenzione sarà data al Career Management Skills, quelle competenze fondamentali per gestire con successo la costruzione del proprio percorso formativo e professionale (conosco i profili professionali associati al mio corso di studio? So gestire e organizzare il mio tempo tra studio e tempo libero? So gestire un colloquio con un professore? Ecc.).
Il progetto partirà da queste riflessioni per strutturare un nuovo sistema di tutoraggio e un’App di supporto agli studenti (da qui, e-tutoring) che possa facilitare l’accesso, promuovere i servizi di tutoraggio e orientamento universitari e accompagnare gli studenti nella costruzione del percorso. Il progetto prevede inoltre la messa a punto di un sistema di formazione dei tutor universitari. Per saperne di più, visita il sito del progetto https://www.etutoring.eu/ o contattaci.
 

Il POT, quindi, nasce proprio come misura per migliorare la qualità dell’orientamento e del tutorato nelle scuole e nelle università, al fine di ridurre i tassi di dispersione e disorientamento, per aumentare la percentuale degli studenti che riesce a completare il proprio percorso di studi

Per riflettere su come ‘mettere in pista’ attività e strumenti utili a raggiungere questo obiettivo, è in programma un webinar gratutito proposto in diverse date e dedicato a chi all’Università si occupa di orientamento e tutorato: ‘SORPRENDO REVOLUTION nell’Università: gestire i piani di orientamento e tutorato (POT) e supportare il servizio placement‘. Per visualizzare le date e iscriversi: https://www.sorprendo.it/supporto/webseminar